Da Viale Abruzzi a Piazzale Loreto. I giorni che sconvolsero Milano.

Milano, 8 Agosto 1944. Alle 8.15 del mattino, in Viale Abruzzi angolo Piazzale Loreto, scoppiano due ordigni applicati ad opera di ignoti su un camion tedesco. Il caporale tedesco Heinz Kuhn resta leggermente ferito ma sei passanti rimangono uccisi e altri dieci feriti.

Il rapporto della GNR

COMANDO PROVINCIALE DELLA G.N.R. DI MILANO
Comando Presidio di Porta Monforte
N° 76/18 di prot. Div. III Milano, 8 /8/44
OGGETTO: Attentato terroristico – Segnalazioni –

AL COMANDO GENERALE G.N.R. P/D/C 707
ALL’ISPETTORATO REGIONALE DELLA G.N.R. MILANO
AL COMANDO PROVINCIALE DELLA G.N.R. MILANO
ALLA PREFETTURA REPUBBLICANA MILANO
ALLA QUESTURA REPUBBLICANA MILANO
AL COMANDO RAGGRUPPAMENTO G.N.R. MILANO
AL COMANDO GRUPPO PRESIDI IV G.N.R. MILANO

Ore 8,15 di oggi in viale Abruzzi all’altezza dello stabile segnato col N°
77 scoppiavano due ordigni applicati ad opera d’ignoti all’autocarro
germanico con rimorchio targa W.M. 111092 li sostante dalle ore 3 di stamane
e affidato all’autiere caporal Maggiore Kuhn Heinz, che dormiva nella cabina
di guida.
Decedute 6 persone e precisamente:
1- Zanini Edoardo di Pietro anni 31 – domiciliato a Milano- via Rusco N° 8
2- Giudici Giuseppe fu Carlo anni 60 – domic. a Milano v. Nicola De Puglie
3- Zanicotti Giuseppe fu Angelo anni 28 – dom. Milano via Gran Sasso 2
4- Brioschi Primo – domiciliato a Mezzago, v. del Pozzo 7
5- Moro Gianfranco fu Leonida anni 19 dom. Como, v. Chiesa d’Abbate 4
6- La sesta è una donna età apparente anni 35 priva di documenti
—————–
Feriti [sic] 11 persone e precisamente:
1- Milanesi Riccardo di Amedeo anni 17 via Baldarino 30 – Ric. Osped. di
Niguarda
2- Castoldi Luigi di Carlo anni 29 – Monza, via Lecco 69
3- Brambilla Ettore di Riccardo anni 48, v. Gran Sasso 5 idem
4- Terrana Giorgio fu Sante anni 26, corso Buenos Aires 92 idem
5- De Ponti Ferruccio fu Luigi anni 28, v. Accademia 53 idem

Feriti medicati e ritornati ai loro domicili
6- Passera Umberto fu Giuseppe, anni 51 – v. Friuli 65 – Milano
7- Passera Guido fu Giuseppe, anni 46 – v. Friuli 65 – Milano
8- Abbia Arnaldo fu Francesco, anni 29, corso Buenos Aires 25 – Milano
9- Cattaneo Luigi fu Giovanni, anni 14, viale Monza 9 – Milano
10- Robbiati Achille fu Carlo, anni 48 – viale Abruzzi 84 – Milano
11- Capol. [sic] Magg. Kuhn Heinz, ferito leggermente alla guancia destra. Il Capitano Comandante
(Concetto Formosa)


Cinque dei feriti saranno dimessi da Niguarda insieme al caporale dopo essere stati medicati. Nessun militare tedesco resta ucciso nell’attentato, nè vi è traccia di presunti occultamenti storici a riguardo, come risulta chiaro dallo stesso rapporto della GNR.

Sulle vicende di quell’evento non si contano gli atti di revisionismo storico che sono emersi negli anni e che prosperano nel web, senza alcun controllo sulle fonti e senza alcuna ricerca storica di valore. Abbiamo cercato di portare luce e chiarezza in questo breve articolo.

El Carlùn è davvero esistito?

La figura di un fantomatico soldato tedesco di nome Karl che, per beneficienza e propaganda, distribuiva generi alimentari alla popolazione di Milano emerge più volte nelle tesi revisioniste (senza fonte), come a voler accentuare la condanna morale di quell’attentato.

Lo storico Luigi Borgomaneri riporta nel suo libro “Hitler a Milano” : “il camion sarebbe stato adibito al trasporto di verdura, frutta, pane, frattaglie, residui delle mense germaniche distribuiti ogni giorno gratuitamente agli abitanti della zona, inventandosi anche un bonario vivandiere impersonato da Karl, un tedescone corpulento amicalmente soprannominato dalla gente della zona Carlùn. Giuseppina Ferrazza Politi che, allora sedicenne, abitava con la madre al numero 92 di corso Buenos Aires – esattamente allangolo con viale Abruzzi e a duecento metri dall’attentato -, non ha invece mai saputo né sentito parlare della benefica distribuzione. Se ci fosse stata una cosa del genere – dirà -figuriamoci, con la fame che avevamo in quei tempi, se la voce non sarebbe circolata. Mia madre e io eravamo sole, non potevamo neanche ricorrere alla borsa nera. Ci saremmo precipitate per avere qualcosa.-“

Del resto, lo stesso comando di zona della GNR non fa riferimento a nessuna ditribuzione di vivande, tantomeno all’esistenza di un soldato di nome Karl.

Colpa dei GAP?

Si attribuisce l’attentato di Viale Abruzzi ai Gruppi di Azione Patriottica (GAP) partigiani, nel quadro dei sabotaggi che le brigate partigiane stavano operando con sempre maggiore intensità nella zona. La realtà dei fatti è molto meno ovvia di quanto si crede. Fin dall’inizio non fu ipotizzata alcuna matrice gappista dietro l’accaduto (nel rapporto si parla dello scoppio di «due ordigni applicati ad opera di ignoti all’autocarro germanico»), e non fu rilevata alcuna prova che avrebbe potuto far attribuire la paternità dell’attentato a un ordine del Comando gappista. Lo stesso comandante della GNR, il colonnello Pollini addebitò l’attentato a non meglio identificati responsabili, in un successivo rapporto. é bene notare inoltre che l’attentato di viale Abruzzi, per l’imperizia e per la tragica sottovalutazione del possibile coinvolgimento della popolazione civile, non sembra rientrare nella modalità di azione delle brigate GAP (in particolare della 3ª brigata, operante nella zona). Questo può far pensare che l’evento sia da ricondursi a elementi autonomi non controllati dai comandi partigiani, agenti spontaneamente senza la necessaria valutazione delle conseguenze.

Responsabilità tedesce

La fucilazione di piazzale Loreto, come nel caso di altre esecuzioni avvenute in quel periodo (Greco, di Robecco e del campo Forlanini) poteva d’altro canto rientrare in un preciso piano tedesco. All’escalation del clima insurrezionale doveva corrispondere l’escalation del terrore prima che, nell’eventualità di una travolgente avanzata alleata, l’aggressività partigiana potesse dilagare tra la popolazione e la masse operaie. Fu per tale motivo che, prendendo a pretesto la morte di civili e speculando sulla difesa dell’ordine pubblico, i nazisti tentarono di assicurarsi il consenso della cittadinanza alla repressione della lotta partigiana.

Fonti bibliografiche e referenze

  1. “Hitler a Milano. I crimini di Theodor Saeveche capo della Gestapo”, Luigi Borgomaneri, DATANEWS 1997.
  2. Testimonza di Giuseppina Ferrazza Politi, rilasciataci l’8 marzo 2000. La signora Ferrazza Politi, unicotestimone fino ad oggi rintracciato dell’eccidio di Loreto, all’alba del 10 agosto 1944 fu svegliata dai motori degliautomezzi che trasportavano vittime e carnefici, e dalle persiane socchiuse della sua assistette a tutte ledrammatiche sequenze del massacro. Il 13 ottobre 1998, con una sofferta ricostruzione degli avvenimenti, ha deposto davanti al Tribunale militare di Torino.
  3. “Storia della guerra civile in Italia (1943-1945)”, Giorgio Pisanò, Ediz. Visto, 1980.
  4. Deposizione di Riccardo Milanesi al Tribunale militare di Torino, 9 dicembre 1998.

2 risposte a “Da Viale Abruzzi a Piazzale Loreto. I giorni che sconvolsero Milano.”

  1. Ettore Maria Saccani

    Nelle’elenco delle vittime e feriti dell’attentato dell’8 agosto, risulta tra i feriti Ettore Brambilla, che fu l’ultimo a amorire a seguito dell’attentato. Ettore Brambilla era mio nonno e dai racconti di mia nonna e mia mamma, all’epoca dodicenne, mi risulta che la seconda bomba esplose dopo qualche minuto dalla prima. Mi risulta anche che i camion (2) contenessero filo spinato. Questo potrebbe avvalorare la tesi che l’attentato fu una provocazione per “giustificare” la rappresaglia successiva del 10 agosto.
    Mia nonna ricordava anche che erano presenti diversi soldati nazisti che ridevano rilassati osservando lo scempio. Come se fossero preparati e sicuri che non ci fossero fariti o morti tra i loro commilitoni.
    Purtroppo nè mia nonna nè i suoi due figli sono ancora vivi per poter dare “testimonianza”.
    Grazie e Cordiali Saluti
    Ettore Maria Saccani

    • gestione

      Grazie mille Ettore per il tuo preziosissimo contributo! ( E scusa per il ritardo nella risposta)
      Qualora tua abbia maggiori informazioni circa questo episodio o voglia condividere con noi altri racconti o testimonianze, non esitare a contattarci. Ne saremmo onorati. Saluti.

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